cloffete,
cloppete,
clocchette,
chchch......
E' giu',
nel cortile,
la povera
fontana
malata;
che spasimo!
sentirla
tossire.
Tossisce,
tossisce,
un poco
si tace....
di nuovo.
tossisce.
Mia povera
fontana,
il male
che hai
il cuore
mi preme.
Si tace,
non getta
piu' nulla.
Si tace,
non s'ode
rumore
di sorta
che forse...
che forse
sia morta?
Orrore
Ah! no.
Rieccola,
ancora
tossisce,
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
chchch....
La tisi
l' uccide.
Dio santo,
quel suo
eterno
tossire
mi fa
morire,
un poco
va bene,
ma tanto....
Che lagno!
Ma Habel!
Vittoria!
Andate,
correte,
chiudete
la fonte,
mi uccide
quel suo
eterno tossire!
Andate,
mettete
qualcosa
per farla
finire,
magari...
magari
morire.
Madonna!
Gesù!
Non più!
Non più.
Mia povera
fontana,
col male
che hai,
finisci
vedrai,
che uccidi
me pure.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch...
ALDO PALAZZASCHI/ La fontana malata (da Wikipedia)
Questa poesia è legata da una trama ad altre come Habel Nasshab (poemetto Le mie ore). Insieme ad Habel ed all'anziana Vittoria, la scoperta del mondo fantastico di una villa dà adito a scene allegre come questa, dove si descrive il gocciolare di della cannella di una fontana.
- Titolo: La fontana malata
- Anno: 1909
- Raccolta originale: Poemi; sezione Le mie ore
- Metro: Deliberata ostinazione nell'uso del trisillabo (una novantina di versi).
È palese, rispetto alle poesie degli anni precedenti, il cambiamento di tono, qui molto più euforico. Nonostante la rinuncia a mondi profondamente misteriosi, viene lo stesso suscitata la curiosità del lettore.
Un effetto per certi versi comico è dato dall'uso sistematico del trisillabo, verso brevissimo, e dalla rinuncia totale a misure maggiori come il senario ed il novenario. Pare che sia stato, questo, un espediente parodico rivolto alla poesia del D'Annunzio. Data la brevità dei versi, la poesia finiva, nella pubblicazioni originali, per occupare pagine e pagine. Il testo "lungo e stretto" è strettamente correlato al fluire dell'acqua, che scende a singhiozzo, e gli effetti onomatopeici Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete rinforzano e confermano la natura scherzosa del componimento.
Vengono scomodate, nella trafila di versi brevissimi, perfino le figure come quelle della Madonna e di Gesù (anche la parola Gesù, che si compone di due sillabe, conta come trisillabo dato che è accentata sull'ultima sillaba).
Altri effetti umoristici sono dati dalla personificazione della fontana, che tossisce, e che potrebbe addirittura morire. Apostrofata (Mia povera / fontana, / il male / che hai) pare che sia in grado di ascoltare il poeta (a differenza di figure viventi come quelle di Vittoria ed Habel che, chiamate, sembrano non sentire nemmeno).
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