giovedì 29 novembre 2007

la ninfomania ovvero il furore uterino

Come qualcuno mi aveva giustament suggerito, dovrei fare una rubrica intitolata "PERCHé NON SAPEVO CHE..."
Altra scoperta sconvolgente oggi cercando l'origine di una parola...

nin||ma|ne

agg., s.f.
1a agg. TS psic., che manifesta ninfomania: comportamento n.
1b s.f. TS psic., donna affetta da ninfomania; anche agg.
2 s.f. CO spreg., scherz., donna dai costumi sessuali estremamente liberi, che cambia molto spesso partner o pretende prestazioni sessuali continue; anche s.f.

Il termine ninfomania (dal greco antico nymphè, νύμφη: ninfa sposa e mania, μανία: mania) fu coniato nel 1771 dal medico francese J. D. T. de Bienville, che lo utilizzò per la prima volta nel suo studio La Nymphomanie, ou Traité de la fureur utérine (La ninfomania, ovvero trattato sul furore uterino).
Fu considerata dapprima una perversione e, in tempi successivi, una patologia sessuale femminile caratterizzata da una compulsiva ricerca di partner e accompagnata da anorgasmia o frigidità.
Nel 1992 l'Organizzazione Mondiale della Sanità non riconobbe più nella ninfomania una patologia e nel 1995 la American Psychiatric Association cancellò tale voce dalla IV edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, riconducendo tuttavia il concetto, insieme all'equivalente maschile noto come satiriasi, entro la più vasta categoria dell'ipersessualità.

I termini ninfomania e ninfomane entrarono presto nel linguaggio comune in un'accezione generica e spregiativa, per definire donne sessualmente libere e intraprendenti. In questo senso il filosofo Umberto Galimberti, ha voluto vedere nel concetto di ninfomania "un prodotto dell'immaginario maschile che teme la sessualità attiva della donna, perché l'uomo si compiace di attivare la sessualità nella donna, ma va in angoscia se la donna attiva la propria sessualità da sé [....] Questo tipo di relazione, che gli uomini di frequente instaurano con le donne, è vissuto in modo angoscioso se sono le donne a instaurarlo con loro, perché, di fronte all'intraprendenza femminile, l'uomo si vede collocato in quella condizione di passività in cui ama invece vedere collocate le donne [...] siccome un uomo senza potere fa vergogna a sé stesso, allora, per salvarsi, non gli resta che iscrivere la donna che lo riduce in queste condizioni nella sfera della patologia e, scomodando la mitologia greca, traduce il fascino di una ninfa in una malattia [...] Alcune definizioni psichiatriche come l'isteria e la ninfomania raccontano molto più delle difese degli uomini nei confronti delle donne, di quanto non dicano delle patologie femminili."


nin|fo|ma||a
s.f.
1a TS psic., med., ricerca spasmodica del piacere sessuale da parte della donna, attribuita a squilibri endocrini o psichici
1b TS zool., analogo fenomeno riscontrato nelle femmine dei Mammiferi
2 CO spreg., atteggiamento e comportamento da ninfomane


Quanta misoginia in queste parole...

lunedì 26 novembre 2007

cuò|re


cuò|re
s.m.
1a FO organo vitale, posto nel torace, che pompa il sangue nel corpo: battiti, palpiti del c.; il c. mi batteva forte, essere malato di c. | TS anat., organo muscolare cavo dei Vertebrati, suddiviso nell’uomo in quattro cavità (due atrii e due ventricoli) che con le sue contrazioni sospinge la massa sanguigna nella circolazione polmonare e generale
1b FO tale organo di animali macellati, anche come vivanda cucinata: cucinare del c. di vitello
1c FO parte del petto in cui si trova tale organo; estens., petto: stringersi al c. qcn.
2a FO oggetto a forma di cuore: un c. di cioccolata | forma stilizzata del c.: scollatura a c., bocca a c.
2b TS giochi, al pl., uno dei quattro semi delle carte da gioco francesi: asso, donna, re di cuori
3a FO fig., sede degli affetti, dei sentimenti, delle emozioni: un gesto che tocca il c., parole che feriscono al c., avere una pena in c.
3b FO animo: avere il c. tenero, il c. duro
3c FO amore: affari di c., pene di c. | affetto: guadagnare il c. di qcn., ottenerne la simpatia, l’affetto
3d FO coscienza, animo, sentimento morale, spirito: semplicità di c.
3e FO forza d’animo, coraggio: prendere, dare, farsi c., perdersi di c., mi dà, mi basta, mi regge il c. di fare qcs., ne ho il coraggio
3f FO fig., persona considerata rispetto alle caratteristiche del suo animo: essere un c. tenero, duro, sensibile
3g FO fig., persona amata, spec. come appellativo affettuoso: quando torni, c. mio?
4 FO componente emozionale e non razionale dell’intelletto, dell’animo umano: seguire il c., una scelta fatta col c., non con la testa
5a FO fig., il centro di qcs.: il c. della città; la parte più interna di qcs.: il c. del carciofo, del mais | periodo centrale di un lasso di tempo: nel c. della notte, nel c. dell’inverno
5b fig., centro vitale: l’università è il c. della ricerca
6 TS arald., punto centrale dello scudo
7 TS ferr., negli scambi, parte in cui si incontrano le due rotaie interne dei binari
8 TS enigm., gioco la cui soluzione è data da una serie di parole collocate obliquamente, in modo da formare approssimativamente un cuore

Varianti: 1core

Polirematiche
a cuore aperto loc.avv., loc.agg.inv.
1 loc.avv. CO sinceramente
2 loc.avv., loc.agg.inv. TS chir., di intervento cardiochirurgico che, richiedendo la sospensione dell’attività cardiaca, necessita di apposite attrezzature per la circolazione extracorporea: operare a c. aperto, operazione a c. aperto

domenica 25 novembre 2007

mare: occorrenze 23

ieri sera, dopo tanto, di nuovo mare...
incredibile come, nonostante stia vivendo in una città di mare, al mare non ci vada mai, non mi sembra vero "mare". non lo so. il mare..è la voce del mio cuuooore, i tuoi baci a me i miei baci a te ce li porta il mareee. sarà che in una grande città ci si concentra più sull'estensione, sulla movida e sull'architettura magari, prima che sul mare. eppure a me il mare piace un sacco. mare mare mare ma che voglia di arrivare. uno dei miei desideri è quello di andare a vivere sul mare, non in una palafitta,ovvio, ma una casetta sulla spiaggia sì. in riva al mare.là in mezzo al mar ci stan camin che fumano, là in mezzo al mar... in mezzo al buio c'erano pure le onde, bianche. e poi, mentre guardavo il mare, ho visto una stella cadente. il mare d'inverno è come un film in bianco e nero visto alla tv, è poco moderno. sembra la descrizione di una notte romantica questa con le onde e le stelle cadenti in riva al mare. sapore di sale sapore di mare. niente di tutto ciò. foto professional in riva al mare, una lunga chiacchierata fra amici tra un sorso di vino -che io non bevo- e l'altro, disquisendo delle maree. (falso, ma volevo utilizzare un'altra volta la parola mare, così per un pò me ne sazio). Il mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle...

mercoledì 21 novembre 2007

Eureka!

Nella città della tolleranza, qua dove i matrimoni gay sono legalizzati, qua dove l'aire pullula di amanti focosi e di amplessi rubati nel buio di corridoi universitari, qua dove l'erotismo non è peccato...Ebbene, qua, tra le pagine web di un sito legato al medioevo, ho scoperto perchè si usa il termine "FINOCCHIO". E voglio condividere con voi il mio stupore.
E' incredibile come certe cose riescano SEMPRE a non cambiare MAI.

" (...) Secoli più tardi, nel medioevo, altrettanto succedeva nelle “stufe”, specie di saune (...), luoghi in cui si svolgevano storie di sesso, di prostituzione, di adulterio e di varia umanità.

A differenza delle saune romane, nelle “stufe” medievali non erano permessi contatti tra persone dello stesso sesso: l’omosessualità era perseguitata come un orrendo crimine, poiché la Chiesa aveva deciso così.

E gli eretici che commettevano quest' "orrendo crimine" dinnanzi agli occhi di Dio, venivano bruciati pubblicamente (secoli XV-XVI) su pire di legno e finocchio (da qui l'appellativo dispregiativo in uso ancora oggi), per "addolcire" l'odore acre della carne bruciata."


TANTI SECOLI PER POI RITROVARSI UGUALI. L'intolleranza è una ruota che gira...e ci schiaccia. (o era la storia?)

lunedì 19 novembre 2007

Valentina, lo siento, ho dovuto farlo: non mi sentivo in pace con la mia coscienza, va contro la mia etica. In compenso ci metto la foto di quei figottelli dei miei coinquilini(+ Luis)..!

domenica 18 novembre 2007

facce da festa

Manifesto - Bandabardò -

Oggi non lavoro, oggi non mi vesto
resto nudo e manifesto
Sono fuori dal coro, nettamente diverso
le mode se ne vanno, io resto! e manifesto!
contro! ogni occasione è persa
i calci di rigore sulla traversa
Resto nudo e manifesto - Faccio un gesto e manifesto - Oggi guardo il cielo..
Penso a meno stress e più farfalle, menochiacchere alle spalle
Non ho più silenzio, non ho più un pretesto
gli eroi se ne vanno, io resto! e manifesto!
contro! ogni occasione persa
i calci di rigore sulla traversa
contro! paranoie e tempeste
rimanere fuori dalla feste
Resto nudo e manifesto - Faccio un gesto e manifesto - Oggi guardo il cielo
Resto nudo e manifesto - Faccio un gesto e manifesto - Oggi guardo il cielo
Resto nudo e manifesto - Faccio un gesto e manifesto - Oggi guardo il cielo..

sabato 17 novembre 2007

Tremo

Oggi ci sarà festa al mio piso: questo l'invito mandato in giro dal mio coinquilino, nonchè portoghese (???), organizzatore e UNICO RESPONSABILE della festa e dei danni che ne deriveranno...

"Hola!

Próximo sábado (dia 17) voy hacer una fiesta en mi piso.
Porque la tarde es la mejor parte del dia, la fiesta empieza a las 16h y tiene que terminar antes de la cena, por eso no vengas tarde!
Trae lo que quieres para beber y tambien para picar.
Si quieres, habla con tus amigos para venir también!

Una cosa más.. el timbre toca en la cocina y es un poco difícil de escuchar.
Se nadie te abre la puerta dame una perdida: 695 555 732

Calle Comte Borrel, 89
No te olvides de tocar en 89 y no 87!!!

Junto envio un mapa de la localización

Hasta sabado!"

Tremo all'idea di quello che sarà... E poi stasera altra storia, altro piso, altra festa. Festa a tema questa però: CAPPELLO la parola chiave. consigli? suggerimenti?
hasta lluego

(post festa): e invece niente di catastofico!!! bene così...

stasera mi sono proprio divertita...

venerdì 16 novembre 2007

PERPLEGGO...

Ma secondo voi, è normale installare un'esposizione di FUNGHI, sì FUNGHI, nell'altrio dell'antico palazzo dell'Universitat de Barcelona?
ma dico, non funghi così, campati in aria, funghi espososti in vetrine piantati in terreni erbosi diversi che rispecchiano il loro habitat...
CONTINUO A NON CAPIRE.

mercoledì 14 novembre 2007

SER Y ESTAR

Oh marine
oh boy
una de tus dificultades consiste en que no sabes
distinguir el ser del estar
para ti todo es to be
así que probemos a aclarar las cosas

por ejemplo
un mujer es buena
cuando entona dasefinadamente los salmos
y cada dos años cambia el refrigerador
y envía mensualmente su perro al analista
y sólo enfrenta él sexo los sábado de noche

en cambio una mujer está buena
cuando la miras y pones los perplejos ojos en blanco
y la imaginas y la imaginas y la imaginas
y hasta crees que tomando un martini te vendrá el coraje
pero ni así

por ejemplo
un hombre es listo
cuando obtiene milliones por teléfono
y evade la conciencia y los impuestos
y abre una buena póliza de seguros
a cobara cuanfo llegue a sus setenta
y sea el momento de viajar en exursión a Capri y a París
y consiga violar la Gioconda el pleno Louvre
con la vertiginosa polaroid

en cambio
un hombre está listo
cuando ustedes
oh marine
oh boy
aparecen en el horizonte
para inyectarle democracia.
MARIO BENEDETTI


BEL MODO DI SPIEGARE LA DIFFERENZA TRA SER/ESTAR, NO?

martedì 13 novembre 2007

LA FONTANA MALATA

Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchette,
chchch......
E' giu',
nel cortile,
la povera
fontana
malata;
che spasimo!
sentirla
tossire.
Tossisce,
tossisce,
un poco
si tace....
di nuovo.
tossisce.
Mia povera
fontana,
il male
che hai
il cuore
mi preme.
Si tace,
non getta
piu' nulla.
Si tace,
non s'ode
rumore
di sorta
che forse...
che forse
sia morta?
Orrore
Ah! no.
Rieccola,
ancora
tossisce,
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
chchch....
La tisi
l' uccide.
Dio santo,
quel suo
eterno
tossire
mi fa
morire,
un poco
va bene,
ma tanto....
Che lagno!
Ma Habel!
Vittoria!
Andate,
correte,
chiudete
la fonte,
mi uccide
quel suo
eterno tossire!
Andate,
mettete
qualcosa
per farla
finire,
magari...
magari
morire.
Madonna!
Gesù!
Non più!
Non più.
Mia povera
fontana,
col male
che hai,
finisci
vedrai,
che uccidi
me pure.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch..
.


ALDO PALAZZASCHI/ La fontana malata (da Wikipedia)
Questa poesia è legata da una trama ad altre come Habel Nasshab (poemetto Le mie ore). Insieme ad Habel ed all'anziana Vittoria, la scoperta del mondo fantastico di una villa dà adito a scene allegre come questa, dove si descrive il gocciolare di della cannella di una fontana.

  • Titolo: La fontana malata
  • Anno: 1909
  • Raccolta originale: Poemi; sezione Le mie ore
  • Metro: Deliberata ostinazione nell'uso del trisillabo (una novantina di versi).

È palese, rispetto alle poesie degli anni precedenti, il cambiamento di tono, qui molto più euforico. Nonostante la rinuncia a mondi profondamente misteriosi, viene lo stesso suscitata la curiosità del lettore.

Un effetto per certi versi comico è dato dall'uso sistematico del trisillabo, verso brevissimo, e dalla rinuncia totale a misure maggiori come il senario ed il novenario. Pare che sia stato, questo, un espediente parodico rivolto alla poesia del D'Annunzio. Data la brevità dei versi, la poesia finiva, nella pubblicazioni originali, per occupare pagine e pagine. Il testo "lungo e stretto" è strettamente correlato al fluire dell'acqua, che scende a singhiozzo, e gli effetti onomatopeici Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete rinforzano e confermano la natura scherzosa del componimento.

Vengono scomodate, nella trafila di versi brevissimi, perfino le figure come quelle della Madonna e di Gesù (anche la parola Gesù, che si compone di due sillabe, conta come trisillabo dato che è accentata sull'ultima sillaba).

Altri effetti umoristici sono dati dalla personificazione della fontana, che tossisce, e che potrebbe addirittura morire. Apostrofata (Mia povera / fontana, / il male / che hai) pare che sia in grado di ascoltare il poeta (a differenza di figure viventi come quelle di Vittoria ed Habel che, chiamate, sembrano non sentire nemmeno).

io PARLO da sola

dato che non riesco a parlare come e a chi vorrei, parlo da sola.
non fa molto bene, ma almeno così qualcuno mi ascolta.
almeno non ci sono problemi di connessione.
potrei ascoltarmi ora mentre mi parlo.
La struttura del post mi ricorda
una poesia di Palazzeschi che
leggevo sempre da piccola.

Era LA FONTANA
MALATA

.

Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchette,
chchch......

domenica 11 novembre 2007

PAESI MIEI

30 ottobre - 6 novembre
Una sopresa per tutti, toccata e fuga a Trento, a casa, a Brescia, a casa, a trento. E poi di nuovo Barcelona.
Settima intesa di emozioni, abbracci e buon cibo!!!
VUELVO SATISFECHA!

Timetable 2, la vendetta

L'utilità di pubblicare i miei orari settimanali dell'uni è presto spiegata: se volete venirmi a trovare per un fine settimana lungo, è meglio che arriviate giovedì (o mercoledì sera addirittura) piuttosto che ve ne andiate lunedì (sarebbe abbastanza incasinato per me, soprattutto perchè le lezioni...sono a presenza semi-obbligatoria, ossia non chiedono firme ma ci hanno schedato con foto...ma dove sono finita???)
MA ALLA FINE FATE QUEL CHE VOLETE, L'IMPORTANTE è CHE VENIATE A TROVARMI E A GODERVI BARCELLONA!!!
presto arriveranno gli orari del secondo semestre

5 euro

io non ci posso credere..le mie disavventure non sono ancora finite!
da quando sono arrivata non me ne va dritta una.
la sfiga stavolta ha l'odore dei soldi...mh, diciamo della plastica visto che nessuna delle due carte di credito/debito che ho qua funziona. 5 euro, nient'altro nel portafoglio.
non ho più parole.